lunedì 22 luglio 2013

Can't Help Falling in Love with You#1: Jay Gatsby

Sai stavo ascoltando Young and beautiful di Lana Del Rey e mi sono messa a pensare a Jay Gatsby.
Jay è solo una delle tante cotte letterarie che mi sono presa in anni e anni sui libri. No, non è stata colpa di Leonardo DiCaprio anche se confesso che già all'epoca pensai a lui mentre leggevo il libro. Che meravigliosa addetta ai casting sarei stata. 
Jay l'ho conosciuto in treno, mentre tornavo a casa dall'università (parliamo di eoni fa, insomma). In teoria ero abbastanza grande per non credere più alle favole, al principe azzurro, al castello e al cavallo bianco.
Ecco, non proprio. Alla fine ci sono ricascata.
Lascia il castello, sostituisci una macchina di lusso al cavallo e il gioco è fatto.
E' solo il contorno però. 




Non sono i soldi, la casa, il guardaroba di classe. Non sono le feste giganti, la piscina, i fiumi d'alcool. Per me Gatsby poteva anche vivere nella baracca di fianco al castello.
Di Jay mi ha colpito la tenacia. Jay è uno che non smette di remare, di vivere alla grande e di inseguire un sogno. 

Il sogno in questione si chiama Daisy. Daisy è bella, è viziata, è frivola. Una bella scatola con tanto di fiocco ma talmente vuota che si sente pure l'eco.

Eppure Jay la ama da morire, la vede perfetta. Un donnino perbenino, non la stronza isterica che invece tutti noi abbiamo la consapevolezza sia. Neanche di fronte all'evidenza, quando si trova rifiutato, gettato via, quando quella demente gli strappa il cuore e lo calpesta, gli passa per la testa che Daisy non sia proprio la dolcezza fatta persona. Tu la scioglieresti in acido, lui ancora è convinto che questa alla fine tornerà sui suoi passi, che correrà da lui, che se ne andranno mano nella mano verso il tramonto.

Jay vive con la testa girata a tre quarti nel passato, dove ha conosciuto e amato Daisy, dove crede di poter tornare con lei strappandola alla sua vita monotona e noiosa.
Non serve che Nick Carraway gli ripeta che indietro non si torna, che il passato non si ripete. E lui invece convinto "Ma certo che si ripete". 
Ecco io uno così di partenza lo prenderei a schiaffi. Uno che si fissa, uno che al posto di guardare al presente si guarda indietro, uno che vive perennemente con gli occhi a cuore. Con lui sono sempre sul punto di urlare "Svegliati, Jay, hai mica 18 anni. Quella Daisy il marito non lo lascia. Daisy è una  sbadata non lo sai?Una che distrugge vite come si distrugge un vaso e poi, al posto di rimettere assieme i cocci, butta via tutto". 

Eppure, succede che di Gatsby mi sono innamorata. Perché non smette mai di credere nel suo sogno, nella sua luce verde di là dalla baia, la luce della casa dove vive Daisy. Non molla mai, non cede di un millimetro, la ama con una forza e un'intensità che non ti spieghi. Smuove mari e monti per lei. Tu sai che finirà male, te lo senti da subito. E anche se odi Daisy più di quanto lui la ami, speri che finiscano insieme.  Sei pronta a soffrirci. Non importa, te ne farai una ragione, lui sarà felice e questo ti basterà. 


Ti accorgi solo quando chiudi il libro, quando leggi il famoso epilogo, che è solo un romanzo, che Gatsby è solo il suo disperato protagonista, che a questo punto importa ben poco che lui scelga Daisy o te. 

Gatsby non c'è più, ha lasciato il suo castello. L'ha fatto solo, sotto una pioggia battente. 
Però.
Però grazie a Francis Scott Fitzgerald c'è ancora il suo sogno, la sua costanza, la sua forza. La sua luce verde. E a me basta riaprire il romanzo per innamorarmi di nuovo.



"Sorrise con aria comprensiva, molto più che comprensiva. Era uno di quei sorrisi rari, dotati di un eterno incoraggiamento, che si incontrano quattro o cinque volte nella vita. Affrontava – o pareva affrontare – l'intero eterno mondo per un attimo, e poi si concentrava sulla persona a cui era rivolto con un pregiudizio irresistibile a suo favore. La capiva esattamente fin dove voleva essere capita, credeva in lei come a lei sarebbe piaciuto credere in se stessa, e la assicurava di aver ricevuto da lei esattamente l'impressione che sperava di produrre nelle condizioni migliori." -Il Grande Gatsby

6 commenti:

  1. Bellissimo post...io la settimana scorsa ero al mare.
    Era mattina presto, il mare si confondeva con il cielo e stavo ascoltando Young and beautiful di Lana Del Rey...ho pensato anche io a Jay Gatsby.

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  2. Momenti mi fai piangere con questo post. Penso le stesse identiche cose e ogni volta che ascolto Lana ci penso anche io!

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    1. Noi due siamo fangirl sfegatate di Jayino. povero povero povero.

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  3. Hai riassunto tutto quello che ho provato per Gatsby durante la lettura del romanzo. Penso che Fitzgerald sia semplicemente eccezionale :')

    P.s. Mi hanno fatto morire gli insulti a Daisy HAHAHAHAHAH

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    1. E tu pensa. Mi sono contenuta xDD poteva andare peggio alla Daisy!

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